Gestione del rifiuto e circolarità

Economia circolare e gestione del rifiuto: è questo l’argomento della nuova puntata di Economix, la tavola rotonda dell’economia e del lavoro in Liguria condotta da Alessandra Rossi.

In studio Giovanni Battista Raggi, presidente di Amiu, Mario Salano per Federmanager e Michele Prandi, direttore Ambiente del Comune di Genova. Qualche giorno fa è stato pubblicato il rapporto Ecosistema urbano di Legambiente che decretava il peggioramento di Genova in termini di performance ambientale, passando dalla 53esima alla 58esima posizione, con criticità emerse sul fronte smog, trasporto ancora poco green, spreco idrico e raccolta differenziata.

«Credo che i dati sui quali si sono basati siano un po’ vecchi – spiega Raggi – si fa riferimento a un 38,6% di raccolta differenziata che è più basso del valore ufficiale di raccolta differenziata del 2021, che già registrava un 39,92. Nel 2022 siamo andati oltre il 42% e quest’anno siamo oltre il 47% e viaggiamo verso il 50%. Sono dati ufficiali di Regione Liguria, consultabili».

L’obbligo di raccolta differenziata nasce nel 1996, col decreto Ronchi, ma siamo stati un po’ lenti in Italia ad adeguarci: quali allora le criticità che ancora permangono? «L’impiantistica innanzitutto – sottolinea il presidente di Amiu – Per produrre energia, dobbiamo avere impianti adeguati. La normativa regionale li prevede, ma ora la Regione dovrà farsi promotrice di un bando per la realizzazione dell’impianto stesso. Ma poi occorre anche la filiera sul territorio».

Il Comune sul fronte della raccolta differenziata «ha un compito in primis la governance tecnica ed economica, aspetto questo che consente all’azienda di fare gli investimenti – spiega Prandi -Nel caso della raccolta differenziata, abbiamo avviato con Amiu la raccolta bilaterale (operazione che vale 55 mln di investimenti) che a fine anno si attesterà su circa 350 mila abitanti e si concluderà nel 2024. Il Comune di Genova ha anche però il ruolo di guida, di punto di riferimento nel cambio culturale: ad esempio abbiamo anche un centro di educazione ambientale che si rivolge alle scuole».

L’abbandono degli ingombranti resta un tallone d’Achille per Genova, ma Raggi mette in guardia: «Fate molta più fatica ad abbandonare un ingombrante che non a chiamare Amiu che ve lo viene a prendere gratuitamente al portone. Inoltre proprio dal 10 ottobre scorso è cambiata la normativa che non prevede più una sanzione amministrativa in caso di abbandono di rifiuti, che sia un frigorifero o un sacchetto della spazzatura, ma un procedimento penale – sottolinea – Vuol dire che si finisce in Procura per avere l’erogazione di una sanzione da 1000 a 10000 euro che possono essere raddoppiati se il rifiuto è pericoloso. Se lo fa un’azienda, va da 2.600 a 26.000 e si prevede l’arresto da 3 a 6 mesi. Il gioco è diventato assai più pericoloso di prima».

Anche le aziende stanno facendo passi avanti per migliorare questo aspetto: «Federmanager si sta impegnando in gruppi di lavoro per contribuire al benessere della regione e della città in cui viviamo: l’economia circolare, non dimentichiamo, può portare tantissimi posti di lavoro – sottolinea Salano – In termini più generici invece di città green, altro aspetto cruciale è il trasporto pubblico sostenibile. Per migliorarlo si potrebbe utilizzare una tecnologia chiamata flash charging: l’autobus si ferma in una piazzola, potrebbe essere nell’area di fermata, e si ricarica. A Genova lo skymetro potrebbe essere un ottimo punto di partenza».

Sul fronte mobilità sostenibile, Genova ha importanti progetti in cantiere, sottolinea Prandi: «Il prolungamento della metropolitana, i quattro assi (modifica di 96 km di strada) e lo skymetro. Nel giro di tre anni questi progetti, già avviati, vedranno la luce e la mobilità urbana verrà rivoluzionata».