Digitale per il sociale

La digitalizzazione del Terzo Settore è al centro della nuova puntata di Economix, la tavola rotonda dell’economia della Liguria, condotta da Alessandra Rossi. In studio, Georgia Cesarone – responsabile innovazione e formazione di START 4.0, Giampaolo Brichetto – direttore sanitario del servizio di riabilitazione dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla e Marina Parodi – responsabile servizi digitali della impresa sociale LA CRUNA.

È proprio Parodi a inquadrare le realtà del Terzo Settore che sono «associazioni di volontariato, di promozione sociale, fondazioni bancarie, imprese sociali e cooperative sociali, tutte – spiega – con un’ unica missione: lavorare per il bene comune e non per il profitto».

Questo non vuol dire che il Terzo Settore non sia a tutti gli effetti parte integrante dell’economia, perché pensiamo alle imprese sociali, evidenzia ancora Parodi, «ci sono collaboratori che sono a tutti gli effetti assunti e stipendiati. L’impresa fa un bilancio annuale. Ma l’obiettivo è il bene comune. Nel caso de LA CRUNA, la mission è offrire lavoro alle cosiddette persone ‘svantaggiate’».

In questo millennio, la digitalizzazione è cruciale per questo settore perché, evidenzia Cesarone, «vengono creati servizi pensati dall’uomo, per l’uomo. La tecnologia è efficienza e ci consente di raggiungere obiettivi alti, specie in un settore come questo. Inoltre la tecnologia e, di conseguenza, la digitalizzazione implementa l’inclusione e la parità di genere. Su questo fronte – aggiunge – la Liguria è messa molto bene in termini di competenza. Pensiamo che START 4.0 ha sede qui, ma è un centro nazionale».

Così come la sede nazionale dell’AISM si trova in Liguria: «Da oltre 50 anni ci occupiamo di stare vicino alle persone – ricorda Brichetto – sia alle persone affette da sclerosi multipla, sia agli operatori sanitari che ai ricercatori. La digitalizzazione in questo è fondamentale. Pensiamo al fatto che 150 operatori in Liguria raggiungono a domicilio le persone. Gli strumenti digitali ci danno la possibilità di essere d’aiuto anche da remoto. Mettere in costante contatto persone affette da Sclerosi Multipla, operatori e ricercatori aiuta il nostro percorso che è diretto ad un unico obiettivo: la cura».