Il Terziario in Liguria

Il settore terziario in Liguria è al centro della nuova puntata di Economix, condotta da Alessandra Rossi. In studio Giacomo Franceschini, responsabile Centro Studi Confindustria Genova, Elisabetta Arato, presidente Consorzio TICASS, Chris Ostet, vice presidente sezione Terziario Confindustria Genova e owner di AR92 Landco Property, insieme a Paolo Macrì, presidente Sezione Terziario Confindustria Genova e owner Ggallery Group.

In uno scenario italiano in cui il terziario impiega il 68% della forza lavoro del paese, producendo il 74% del Pil, «la Liguria e Genova hanno percentuali di peso sul Pil e sull’occupazione maggiori del resto d’Italia – ha spiegato Franceschini – è la regione più terziarizzata rispetto alla media italiana. Nel terziario sono comprese attività afferenti alla ricezione e ristorazione che in Liguria assorbono un elevato numero di persone. Ma la maggior terziarizzazione della Liguria si spiega anche col fatto che la manifattura è sempre più interconnessa con i servizi innovativi». 

A beneficiarne, anche il comparto immobiliare, come ricorda Ostet: «Dalla digitalizzazione in poi si è passati a fare un marketing completamente diverso e in questo l’innovazione è fondamentale: stiamo diventando sempre di più un città internazionale. Per noi è stato fondamentale investire in internazionalizzazione, abbiamo dato un servizio alla regione e alla città perché comunichiamo che esiste Genova nel mondo e sempre più clienti internazionali vengono qui. Nel giro di 10 anni è cambiato tutto. Da genovesi, siamo arrivati un po’ dopo, ma siamo comunque arrivati».

Terziario però vuol dire anche servizi, come ad esempio quelli legati all’ambiente. In questo ambito, a farla da padrone è la gestione del rifiuto: «Le soluzioni in questo ambito sono articolate – sottolinea Arato – Le tecnologie sono abbastanza pronte e mature, ma ci sono problemi: manca forse una corretta comunicazione e presentazione delle nuove tecnologie disponibili; vi sono poi problemi legati alla logistica, perché far viaggiare i rifiuti è costoso in termini di denaro e di rispetto ambientale. La corretta gestione del rifiuti è una voce che consentirebbe di far crescere il tessuto economico locale, il Pil locale. La possibilità di introdurre in un circuito virtuoso di economia circolare i rifiuti Raee (apparecchiature elettroniche ed elettriche) ci consentirebbe, ad esempio, di essere svincolati da mercati distanti e avere una certa tutela rispetto a difficoltà geopolitiche quali quelle che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo col conflitto russo-ucraino».

Il terziario dunque è una voce trasversale che tocca cittadini e imprese direttamente, su tanti fronti diversi: «Le imprese che compongono la nostra sezione, la più numerosa dal punto di vista delle aziende, sono molto diversificate – ricorda Macrì – Il coinvolgimento delle imprese in un sistema generale a vantaggio dei cittadini credo sia uno dei passi che Confindustria debba compiere nei prossimi anni, anche come responsabilità etica e sociale delle imprese. Come sezione Terziario possiamo portare avanti questo più di altri, proprio per la nostra eterogeneità. Tra le opportunità dei servizi per la cittadinanza e di opportunità per le imprese,  c’è il futuro ospedale degli Erzelli, ma anche il Waterfront».

Ma che Genova sarà nei prossimi anni? Questo enorme cantiere a cielo aperto riuscirà a invertire il declino demografico e ad attrarre abitanti? «Si sta tanto investendo in marketing territoriale: questa è una strada – ricorda Ostet – Genova sta diventando una città internazionale. Viviamo in un posto bellissimo, con un lifestyle incredibile che ci invidia tutto il mondo: queste sono le nostre potenzialità, si tratta di gestirle tra imprenditori. Le istituzioni devono fare il loro mestiere, noi faremo il nostro investendo sempre di più nelle nostre aziende. Se le imprese crescono, portano valore al territorio. Se Genova funziona, il valore degli immobili cresce».