Cybersecurity e Pnrr

Nella nuova puntata di Economix, la tavola rotonda dell’economia e del lavoro in Liguria condotta da Alessandra Rossi, si è discusso di Cybersecurity e PNRR. In studio Paola Girdinio, presidente del centro di competenza Start 4.0; Michele Zunino, amministratore delegato di Netalia; Antonio Andreotti di Federmanager Liguria; Paolo Piccini, presidente del Digital Innovation Hub Liguria.

Come queste realtà si interfacciano sul territorio genovese e ligure con dei temi tanto delicati? «Il centro di competenza Start 4.0 ha come core business la sicurezza delle infrastrutture critiche digitali – ha ricordato Girdinio – Abbiamo una grandissima competenza nel settore della cybersecurity e forniamo servizi di altissimo livello, sia dal punto di vista della formazione che dei progetti per la protezione delle infrastrutture digitali. Del Pnrr siamo diventati soggetti attuatori: questo consente di fornire servizi e formazione estremamente scontati alle imprese, con scontistica che va dal 50 al 100%, a seconda delle dimensioni delle imprese stesse».

C’è da dire però che in questo contesto, «la tecnologia non basta, ma deve essere completata da altri due asset: processi e formazione, cruciali per la cybersecurity. Come Centro di competenza, diamo consapevolezza alle aziende: noi puntiamo a far cambiare comportamento a tutti i dipendenti dell’azienda. Se chi è in segreteria, senza occuparsi direttamente nell’azienda di infrastrutture digitali, apre una mail malevola, sono guai per tutti».

Purtroppo, l’Italia è fanalino di coda su investimenti per cybersicurezza. «Per fare questo cambiamento tecnologico sono fondamentali le risorse – ha ricordato Andreotti – ma resta cruciale la formazione, perché gli strumenti già sono a disposizione, ma bisogna saperli usare. È un processo di sensibilizzazione e come Federmanager insistiamo su questo aspetto formativo».

Della stessa idea Girdinio, secondo la quale, «non si può parlare di trasformazione digitale senza la formazione continua ed è uno dei motivi per cui questo Paese è terzultimo in Europa sul fronte della digitalizzazione: sottovaluta la formazione. Gli “attaccanti” diventano sempre più bravi e nel digitale esistono delle vere e proprie multinazionali del crimine che fatturano miliardi di euro all’anno. Viviamo anche la prima guerra ibrida della storia e questo ha sensibilizzato, ma bisogna fare ancora tanta strada. Noi abbiamo formato come Start 35 mila persone e oggi siamo a 44 mila dipendenti: quindi stiamo dando un importante contributo alla digitalizzazione e sicurezza del Paese».

Per Piccini, «la Liguria ha un tessuto industriale ed economico importante con eccellenze sopra la media nazionale per quanto riguarda il digitale e la cybersecurity. Il problema è che se uno non si trasforma digitalmente, non raggiunge quel livello di efficienza che gli consente di essere competitivo: vale per ogni settore, da chi vende bulloni alla vetreria, arrivando fino a chi realizza grandi opere. Siamo partiti nel 2017 e ora ci rendiamo conto che senza un’adeguata protezione dal punto di vista della protezione digitale e della formazione non andiamo lontano. Noi diamo consapevolezza all’azienda sul loro grado di protezione, grazie al contributo di Start 4.0». 

È proprio il legame tra queste eccellenze digitali della Liguria che fa la forza, secondo Zunino: «Netalia ad esempio fornisce un contributo sull’abilitazione alla trasformazione digitale, fornendo piattaforme che sono intrinsecamente sicure e garantiscono a imprese e pubblica amministrazione di sfruttare un concetto di security by design che permette di occuparsi degli aspetti di sicurezza, limitandosi ai processi e non all’infrastruttura: costruire network di collaborazione è cruciale su questo fronte, perché consente a ciascuno di portare il proprio contributo, in un quadro più ampio. L’unione fa la forza e in ambito della difesa è più vero che mai». 

Piccini, ancora una volta, rimarca la situazione di avanguardia su questo settore per quanto riguarda la Liguria: «Ho avuto esperienza in ambito digitale sul fronte della sanità e la Liguria è avanzatissima: abbiamo mantenuto al sicuro dati altrettanto importanti quanto quelli militari o finanziari, ovvero i dati sulla nostra salute». Idem sul fronte logistica e portualità. ha evidenziato Girdinio: «Abbiamo qui la digital community della logistica e gli addetti ai lavori danno grande importanza al tema della sicurezza: qua in Liguria c’è una grande sensibilità. Con le due autorità portuali della Liguria stiamo inoltre portando avanti processi di formazione molto avanzati. Stiamo anche realizzando i digital twin di settori e infrastrutture del porto. Insomma, il mondo è cambiato – conclude Girdinio – Ma bisogna investire molto di più su università e cultura, perché senza cultura un Paese non va da nessuna parte».