Puntata 11
La cittadella della logistica di Genova Bolzaneto è la protagonista, con le sfide vinte e quelle ancora da vincere, della nuova puntata di Economix, condotta da Alessandra Rossi.
A discutere di questo hub, Gianni Vassallo – presidente SGM -, Giambattista Ratto – Ad di SGM – e Davide Falteri, vicepresidente di Federlogistica e consigliere AIDP Liguria.
Lo scorso giugno, con l’arrivo delle imprese florovivaistiche, quello che era il mercato ortofrutticolo di Genova, a 13 anni dal trasferimento nella sede di Bolzaneto, ha proseguito la sua trasformazione: è infatti diventato un centro Agroalimentare di rilevanza nazionale che copre una superficie di 81 mila mq, 2500 accessi al giorno, 57 aziende coinvolte, 530 lavoratori diretti e 5.500 dall’indotto. Un successo? Così pare: «La società è esemplare, ovvero da prendere come esempio, in primis per la sua costituzione – spiega Vassallo – È una società mista, pubblico e privato, con un azionista privato (Consorzio grossisti) che gestisce e due azionisti pubblici (CamCom e Comune) che fanno l’interesse della città e delle sue aziende. A questo si è la aggiunta capacità di gestione che, negli anni, ha saputo governare e talvolta anticipare i cambiamenti. Ogni anno SGM cambia e lì non si vende più solo il prodotto, ma il servizio».
A fare la fortuna della cittadella della logistica, la posizione, definita da Falteri strategica: «In una città che ha poco spazio, è stato cruciale trovare un’area pensata. L’hub logistico lì è strategico dal punto di vista infrastrutturale e dal punto di vista dello sviluppo. Oggi infatti stiamo facendo investimenti importanti sul porto e, tra il porto e il mercato, si sta sviluppando la logistic valley. Aver quel polo lì permette al Paese, non solo a Genova, di avere un nuovo sbocco verso gli altri mercati».
Secondo Ratto è stato fondamentale trasformare «un classico mercato ortofrutticolo in hub logistico, che incide quasi a impatto zero sull’area metropolitana, con attesa e tempi morti ridotti quasi a zero per gli operatori che arrivano lì. Il punto di forza è il posizionamento alla confluenza di un importante polo viario, ma anche il livello di servizi offerti».
La sfida dei prossimi anni, sottolinea Vassallo, sarà catturare il mercato europeo: «Il mercato nasce per fornire frutta e verdura ai liguri. Ora si è passati al Basso Piemonte, alla Bassa Lombardia e alla Costa Azzurra. Adesso il tema è quello di una rivoluzione copernicana: costruire all’interno della nostra struttura percorsi per la frutta e verdura che transita dal porto di Genova. Certo, dobbiamo fare i conti con le dimensioni, perché un conto è un polo come quello di Verona, dove dall’automobile all’ortofrutta si arriva al nord europa e all’est. Noi non possiamo fare una logistica di quel tipo, ma possiamo al momento fare una logistica di vicinanza: se la frutta arriva dal Brasile al porto di Genova, perché non transitare dall’hub per arrivare su Milano? Oggi abbiamo operatori genovesi che esportano nell’est: SGM aiuta anche gli imprenditori a trovare nuove strade».
Secondo Falteri, sono «fondamentali le infrastrutture fisiche e digitali. Pandemia e guerra hanno gravato su tutta la catena dell’approvvigionamento, ma se uniamo tradizione e tecnologia, senza essere troppo futuristici, abbiamo sistemi digitali per certificare la merce, possiamo usare l’IA per l’approvvigionamento. Per la cittadella della logistica vedo uno sviluppo in questo senso».
La tecnologia è già cruciale per l’hub, visto che «il centro agroalimentare ha sostanzialmente 4 dipendenti diretti – ha spiegato Ratto – Gestisce così 85mila mq, 2000 ingressi al giorno, 180 mila contatti all’anno. Un processo, quello tecnologico, che era avviato già prima del Covid e che in pandemia ha consentito che la struttura non chiudesse mai». Ma come saranno i prossimi 10 anni? «Non li vedo – ha ammesso Vassallo – non possiamo immaginare una realtà che non conosciamo, ma bisogna stare attenti e cogliere ogni tipo di cambiamento. Se già lo sapessimo, sarebbe un pregiudizio».