Negli studi di Economix Liguria si parla di Festival della scienza, la grande manifestazione giunta quest’anno alla 21esima edizione, è in programma a Genova dal 26 ottobre al 5 novembre con il fil rouge: Impronte.
A parlarne con la conduttrice Alessandra Rossi ci sono Fulvia Mangili, direttrice del Festival, Paola Minale, presidentessa di Amici del Festival della Scienza, Walter Riva responsabile comunicazione scientifica dell’Università di Genova, e Francesca Messina, responsabile comunicazione per il CNR.
«La parola ‘impronte’ è stata scelta ragionando sulle tematiche attuali che ci riguardano tutti da vicino – spiega Mangili – Obiettivo di quest’anno è affrontare tematiche alla sostenibilità, ai cambiamenti climatici, al rapporto dell’uomo col pianeta terra e il nostro impatto sul suo futuro. Il cuore del Festival è rappresentato dai laboratori, anche quelli riservati ai bimbi piccolissimi: parliamo con il linguaggio giusto per ogni età, ma rigoroso. Facciamo scienza anche divertendoci, ma con contenuti importanti che possono determinare scelte future».
La volontà di avvicinare questo evento così importante alla città ha permesso di far nascere, ormai 20 anni fa, Amici del festival della scienza: «Uno dei momenti più amati dagli eventi organizzati dalla nostra associazione è quando si creano contatti tra ricercatori, scienziati e cittadini: molte delle cene rivolte ai nostri ospiti, ai nostri relatori, sono offerte da famiglie genovesi», racconta Minale. «Abbiamo alcune mostre interessanti, come Antropocene, organizzata dal CNR in occasione dei suoi 100 anni – ricorda – Mangili – e un’altra mostra organizzata dall’IIT che si chiama Reverse biology. Quest’anno poi apriamo in una maniera insolita, senza scienziati, ma con artisti: Michelangelo Pistoletto, nell’ambito del suo tour mondiale in occasione dei 90 anni, e Marco Paolini con un suo monologo».
«Grazie anche ad appuntamenti del genere – evidenzia Minale – le persone si avvicinano alla scienza in un modo totalmente diverso: noi tratteremo le allergie e un’altra cosa curiosa, ovvero una conferenza, ‘Il costo della virilità‘, creata per capire anche l’impatto economico di un certo tipo di comportamento sul nostro Paese e come si possono creare alleanze positive per cambiare questo trend».
Ma il Festival non sarebbe stato così importante e longevo senza il fondamentale contributo del CNR, Consiglio nazionale delle ricerche: «Noi ci siamo dall’inizio – spiega Messina – Ogni anno ci sono tra i 40 e i 50 eventi proposti e costruiti dai nostri ricercatori nell’ambito del Festival. Col claim ‘la ricerca venuta dal futuro’ abbiamo aperto lo scorso novembre i festeggiamenti per celebrare i 100 anni dalla fondazione nel 1923. Le nostre parole chiave vanno dal patrimonio culturale alla transizione ecologica. Ci sono oltre 8 mila persone che lavorano con noi, oltre 80 istituti sul territorio nazionale che si occupano di qualsiasi cosa: la multidisciplinarietà è un aspetto fondamentale. La ricerca produce scienza».
Tutto questo sapere però va comunicato: nell’ambito del Festival è cruciale il ruolo degli animatori scientifici. «L‘impronta è quella che lasciamo ai visitatori: conosco persone che da bimbi hanno partecipato alle prime edizioni, che poi ho trovato in università, o magari già laureati, che parlano del Festival come una tappa importante che li ha indirizzati su un determinato percorso di studi – racconta Riva – I nostri animatori sono per buona parte studenti universitari che, grazie a questo evento, possono parlare della loro passione. Lo imparano a fare nei confronti di non specialisti, cosa che servirà loro anche in futuro, magari per ottenere finanziamenti per le loro ricerche o i loro progetti».
Un appuntamento, quello col Festival, che quest’anno incrocia anche Genova città capitale italiana del libro: «A tal proposito, ricorda Mangili – abbiamo realizzato una sezione che si chiama ‘Leggere di scienza‘, realizzato con gli editori che si occupano di divulgazione scientifica: ci sono una dozzina di incontri con divulgatori scientifici molto giovani». Gli eventi sono al momento presi d’assalto, anche con scolaresche che arrivano da fuori regione.
Tra le chicche di questa edizione, ci ha messo lo zampino anche madre natura: «Sabato 28, intorno alle 21.30 ci sarà un’eclissi parziale (circa il 12%) della luna. Si potrà seguire questo evento in piazza delle Feste – spiega Riva – È la quarta, o quinta volta forse che questi eventi, che non avvengono con troppa frequenza, becchiamo l’intervallo dei giorni del Festival della scienza: è nato evidentemente sotto una buona stella» chiosa il responsabile della comunicazione scientifica dell’ateneo genovese.