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D:cult, Giovanni Carrada presenta il suo nuovo libro

Nell’ambito dell’edizione 2025 di d:cult, corso di alta formazione dedicato alla divulgazione scientifica del patrimonio artistico e culturale, si svolgerà venerdì 23 maggio, alle ore 16.30 nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Ambrogio di Negro in Banchi, sede di Fondazione Edoardo Garrone, una speciale lezione aperta con Giovanni Carrada, curatore di progetti di divulgazione culturale e autore di programmi televisivi, come quelli di Piero e Alberto Angela.

In questa occasione, Giovanni Carrada presenterà “Perché non parli? Come raccontare il patrimonio culturale” (Johan & Levi editore, 2025), primo libro dedicato alle competenze utili per far comprendere e apprezzare il nostro patrimonio storico-artistico.

Nonostante la sua straordinaria ricchezza, il patrimonio storico e artistico italiano fatica ancora a comunicare efficacemente con il pubblico. Musei, parchi archeologici e monumenti, salvo alcune eccezioni, spesso non riescono a trasmettere in modo accessibile e coinvolgente il significato delle opere e dei luoghi che custodiscono. Il risultato è una scarsa partecipazione: 7 italiani su 10 non visitano mai questi spazi, percependoli come distanti o poco stimolanti, ma anche per gli altri l’esperienza di visita rischia di ridursi a una fruizione superficiale, priva di un reale approfondimento o di un impatto duraturo. Questo accade perché il patrimonio culturale, da solo, non può comunicare: necessita di strumenti interpretativi capaci di tradurre la conoscenza specialistica in emozione, racconto, scoperta.

Oggi in Italia siamo fra i più bravi nello studio, nella tutela e nel restauro, ma non abbiamo ancora imparato a “interpretare” e ad accendere l’immaginazione e la curiosità del pubblico.

Giovanni Carrada propone di partire da questo libro per cominciare a costruire una nuova competenza, essenziale a chi opera nel mondo dei beni culturali, se non addirittura una nuova professione. Perché la valorizzazione – quella vera – non si misura in euro o in biglietti staccati, ma nel numero di persone arricchite dall’esperienza che hanno vissuto.

È questa la prima di quattro “lezioni aperte”, pensate per coinvolgere la città nell’innovativo programma formativo del primo Corso di divulgazione scientifica del patrimonio culturale. Prossimi appuntamenti vedranno protagonisti Beatrice Falcucci (sabato 14 giugno a Castello D’Albertis), Enrico Montrosset (26 giugno in un evento itinerante nel centro storico) e Stijn Bussels (2 luglio a Villa delle Peschiere).

Diretto dallo storico dell’arte Giacomo Montanari e coordinato dalla project manager Marianna Pisanu, d:cult è promosso dalla Scuola IANUA dell’Università di Genova, in partnership con Fondazione Friends of Genoa, Fondazione Passadore 1888, Fondazione Edoardo Garrone, Camera di Commercio di Genova, Fondazione Cecilia Gilardi e Palazzo Foundation, in collaborazione con Associazione Culturale Santa Maria di Castello, Biblioteca Berio, Castello D’Albertis Museo delle Cultura, ETT S.p.A., Grimaldi Factory, Kalatà, Palazzo della Meridiana, Palazzo Ducale, UICI – Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti della Liguria.