È tempo di bilanci in casa Cna Genova dopo il successo della prima edizione di Be Digital, che si è svolta venerdì 24 maggio a bordo di Costa Smeralda. L’evento nato grazie ad un’idea di Fancy Factory e Gmg Net, quest’anno è stato co-organizzato da Synesthesia e ha visto la partecipazione di oltre 500 ospiti tra aziende, Pmi e start-up provenienti da tutta Italia.
Per Cna Genova, che è stata sponsor dell’evento, una doppia soddisfazione: il ruolo da protagonista del presidente Giovani Imprenditori della Confederazione genovese, Matteo Camia, che in quanto CEO e Founder di Fancy Factory è stato l’anima e l’organizzatore di Be Digital; e la partecipazione del segretario provinciale di Cna Genova, Barbara Banchero, alla tavola rotonda «Il digital a supporto della sostenibilità, per raccontare il ruolo fondamentale che le tecnologie digitali possono svolgere nel promuovere pratiche commerciali e ambientali responsabili dal punto di vista degli artigiani e delle piccole aziende.
«Siamo estremamente soddisfatti del successo ottenuto in questa seconda edizione dell’evento, il grande numero di aziende partecipanti ha superato ogni nostra aspettativa, evidenziando un forte interesse nei temi trattati – spiega Matteo Camia -. Le discussioni approfondite e il networking creato durante l’evento hanno favorito nuove collaborazioni e opportunità di crescita. Questo straordinario risultato ci motiva a pianificare una nuova edizione della manifestazione, con l’obiettivo di continuare a proporre contenuti di grande interesse e valore per tutti i partecipanti».
«Un ringraziamento speciale – aggiunge Camia – va alle aziende sponsor, il cui sostegno e fiducia nel progetto hanno reso possibile la realizzazione di questo evento».
«Siamo davvero orgogliosi di aver contributo alle realizzazione di questo evento che vede protagonista il nostro presidente dei giovani imprenditori ma soprattutto che ci consente di affrontare temi di grande attualità e di importanza crescente per le imprese, portando la voce di artigianato e piccole aziende senza le quali gli obiettivi previsti anche da Agenda 2030 non potranno essere raggiunti – sottolinea Barbara Banchero -. Obiettivi che invece vanno trasferiti alle imprese perché ne comprendano non solo il valore sociale ma anche gli effetti positivi sul loro business».