Sfide e vantaggi del bilancio di sostenibilità

Bilancio di sostenibilità: cos’è? perché si fa? Di questo si è discusso nella nuova puntata di Economix, condotta da Alessandra Rossi. In studio, Marco Mogni, direttore amministrativo e finanziario di Amiu.

«Il bilancio di sostenibilità è uno strumento di rendicontazione che permette all’azienda di comunicare in modo trasparente e strutturato il proprio impatto economico, sociale e ambientale. Oggi – ha spiegato Mogni – è particolarmente importante perché sempre più stakeholder richiedono trasparenza su come le aziende gestiscono le risorse naturali, contribuiscono alla comunità e rispettano i diritti umani».

Ma non solo: «rendicontare la sostenibilità è diventato un tema di compliance normativa. L’Europa con la CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive – ha esteso l’obbligo di rendicontazione a tutte le imprese di grandi dimensioni e a tutte le imprese quotate, ad eccezione delle microimprese. Oggi l’obbligo del Bilancio di Sostenibilità riguarda solo gli enti di interesse pubblico di grandi dimensioni, dal 2026 riguarderà – si stima – più di 5.000 imprese solo in Italia».

Il Bilancio di Sostenibilità in Amiu

In Amiu, «abbiamo adottato una strategia di trasparenza che si riflette nel nostro bilancio di sostenibilità, redatto seguendo standard internazionali come il GRI (Global Reporting Initiative). Ci impegniamo a rendere accessibili tutte le informazioni chiave sulla nostra performance ambientale, sociale e di governance (ESG), in modo che i nostri stakeholder possano valutare il nostro impatto e progresso». La sostenibilità in ogni caso non è più una scelta oggi, ma una necessità. Le imprese operano in un mondo in cui le risorse naturali sono limitate e le aspettative della società nei confronti delle aziende sono in continua crescita.

Al di là della pressione istituzionale, oggi gioca un ruolo chiave il mondo della finanza chiamato a orientare i capitali verso le imprese più sostenibili: non è un caso che diventi obbligatorio inserire l’informativa di sostenibilità all’interno della Relazione sulla Gestione, nel Bilancio di Esercizio. In ogni caso, i vantaggi di un bilancio di sostenibilità sono diversi per un’azienda, osserva Mogni:

«Innanzitutto, rafforza la reputazione aziendale e aumenta la fiducia dei consumatori e degli investitori. Aiuta l’azienda a monitorare e migliorare i propri processi, identificare le aree critiche e definire obiettivi di miglioramento continuo; offre un’opportunità per identificare inefficienze operative, ridurre i costi e migliorare la gestione del rischio. A livello strategico, consente di a creare una cultura aziendale più inclusiva e responsabile, favorendo l’attrazione e la fidelizzazione di talenti. Infine, il bilancio rappresenta uno strumento essenziale per allineare l’azienda agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite e rispondere alle normative sempre più stringenti in materia di sostenibilità».

Sostenibilità e credibilità

Come dimostrare di non compiere un’operazione di greenwashing? «È un’operazione facilmente smascherabile – spiega Mogni – La sostenibilità per noi non è qualcosa di accessorio, è parte integrante dei servizi che offriamo: città pulite e ordinate, processi efficienti e tecnologie a prova di futuro. L’economia circolare per noi non è un claim, è un obiettivo di business: gli obiettivi del nostro piano industriale sono intrinsecamente obiettivi di sostenibilità.

Al di là dello storytelling, credo che la credibilità di un’azienda si rifletta in primis negli investimenti che mette in campo per traguardare i propri obiettivi. Il nostro Piano Industriale e degli Investimenti ne è una prova concreta. Gli investimenti intrapresi nell’ultimo triennio 2021-2023 sono stati molti e importanti sia da un punto di vista economico che ambientale. L’azienda ha infatti rinnovato il proprio parco mezzi, investendo più di 32 mln di euro per avere oggi il 75,7% del parco costituito da veicoli euro 6 e full- electric; ha fatto importanti investimenti impiantistici, acquistando l’impianto di depurazione del percolato presso monte Scarpino per circa 10 mln di euro da cui estrae solfato d’ammonio, fanghi e permeato, trasformandoli in sottoprodotti valorizzabili; è stato installato l’impianto fotovoltaico sempre presso monte Scarpino con un investimento di circa 2 mln di euro per incrementare la capacità autoproduzione di energia e coprire così circa la metà del fabbisogno energetico di Scarpino.